Cenni Storici
Villa Caldogno Nordera è attribuita ad Andrea Palladio e la sua costruzione si fa risalire intorno al 1545. Voluta da Losco Caldogno, aristocratico vicentino che aveva acquistato nel 1541, per via di complessi passaggi ereditari e divisori, la proprietà del fondo, divenne la residenza attorno al 1565 di Angelo Caldogno. La presenza dell’iscrizione, sulla cornice marcapiano al di sopra della loggia della facciata, “Angelus Calidonius Luschi filius” MDLXX, conferma che nel 1570 la costruzione della dimora era terminata così come delle estese decorazioni ad affresco del piano nobile. Gli affreschi si datano infatti tra il 1569 ed il 1570 e sono opera di Giovan Antonio Fasolo e di Giovan Battista Zelotti. Pur non essendo pubblicata ne I quattro libri, e nonostante qualche divergenza che trae giustificazione dalle incongruenze e irregolarità nelle dimensioni e proporzioni dell’impianto planimetrico, la Villa è assegnata dalla critica a Palladio, per via della vicinanza, nell’impostazione della facciata, con altre opere del maestro. In particolar modo Villa Saraceno a Finale di Agugliaro, Villa Zeno a Cessalto e Villa Pisani a Bagnolo. Così come sono state individuate delle assonanze con un disegno di studio per villa Poiana (il foglio RIBA, XVI, 4 v), nel quale alcuni dettagli della facciata, come il risalto del partito centrale, le cornici delle finestre laterali di entrambi i livelli, l’articolazione del basamento e perfino la forma della scala d’accesso richiamano le forme realizzate a Caldogno. L’apparato decorativo interno fu ulteriormente arricchito a metà del Seicento e nella prima metà del Settecento, secolo al quale risalgono anche gli affreschi dell’esterno, di cui permangono pochi resti. A metà del XVII secolo i fabbricati di servizio preesistenti all’intervento palladiano e situati lungo il muro di cinta verso la strada furono demoliti e riedificati nel lato opposto del fondo; alla stessa epoca si ascrivono le alterazioni del fronte posteriore della villa, che sono già documentate in una mappa del 1685. La Villa rimase di proprietà della famiglia per oltre tre secoli. Nel 1867 l’intero complesso della Villa passò in eredità alla sorella di Pier Angelo Caldogno, ultimo discendente maschio della famiglia. Negli anni ’30 del XX secolo fu venduta al dott. Ettore Nordera che vi fondò un Istituto per bambini in difficoltà. Nel 1944 tutta la proprietà fu requisita dall’esercito tedesco. Nel 1987 il Comune di Caldogno acquisì la proprietà e dal 1994 iniziò la prima fase della rinascita della villa di cui il degrado stava avendo il sopravvento. Del 2016, il completamento dei lavori di restauro della Villa, dei seminterrati, delle decorazioni a fresco e del suo parco, riporta il complesso all’antico splendore.
Descrizione Strutturale e Decorativa
L’edificio si presenta come un blocco squadrato, sui cui fronti fasce marcapiano e marcadavanzale continue evidenziano la tripartizione verticale in un piano nobile rialzato, un seminterrato e un livello sottotetto. Sulla facciata principale, rivolta a sud, risalta la parte mediana in lieve aggetto. Essa risulta aperta da una loggia a tre arcate riquadrate da bugne rustiche a cui si accede da una scala a pianta poligonale e coronata, al di sopra della fascia dell’attico, da un frontone con un foro a losanga. Nei due partiti laterali si dispongono lungo un asse le aperture del seminterrato, le finestre rettangolari con cornice a orecchie del piano nobile e le finestrelle quadrate, pure incorniciate, del sottotetto. Analoghi gruppi di aperture si ripetono, per cinque volte, su ciascuno dei due fianchi dell’edificio. Il fronte settentrionale posteriore propone nel partito centrale un’impaginazione simile a quella della facciata, ma le tre arcate si riducono a semplici inquadrature di altrettanti vani (una porta centrale e due finestre laterali) sormontati da oculi. Il prospetto appare alterato dalla successiva apposizione di due torrette quadrate alle estremità, che accolgono le scale, e di un’ampia terrazza antistante. L’interno è dominato dall’ampio salone passante, ai cui lati si aprono, attraverso porte con cimasa a toro, due appartamenti, ciascuno composto da tre stanze in sequenza, delle quali quelle intermedie, di lunghezza minore rispetto alle due sale rettangolari angolari, si differenziano alquanto nelle dimensioni; quella orientale, ulteriormente ripartita, ospita una scala di servizio.
Uso Attuale
La Villa è di proprietà del Comune di Caldogno, e ospita eventi culturali. È visitabile, a pagamento.
Informazioni
Comune:
Indirizzo:
Coordinate:
Modalità di visita:
Informazioni:
Mediateca CISA: