L’itinerario si svolge tutto in territorio pianeggiante, coinvolgendo la fascia orientale dell’ambito provinciale di Vicenza, con la eventuale possibilità di uno sconfinamento nel Padovano. L’area da percorrere, pur invasa dall’urbanizzazione diffusa che interessa indistintamente tutta la pianura veneta, mantiene un certo carattere di ruralità e conserva, allontanandosi dalle principali vie di comunicazione, alcuni brani di campagna perlopiù integri.
La prima tappa prende avvio dalla frazione di Bertesina a VICENZA, ancora in territorio comunale di Vicenza, a est del capoluogo. La zona circostante al nucleo abitato ha subito in misura meno pressante, rispetto ad altre aree contermini di Vicenza, gli effetti dell’espansione urbana della città, e mantiene estese aree a coltivazione agricola, con insediamenti rurali sparsi nella campagna, alcuni anche di interesse storico. Nel centro della frazione si trova Villa Gazzotti (1542), una delle opere giovanili di Palladio, fronteggiata da un’ampia area libera che ne consente la visione distanziata dalla strada principale dell’abitato. Accanto sorge la chiesa, seguita dalla monumentale Villa Curti, la cui attuale configurazione risale al Settecento.
Si raggiunge la seconda tappa dell’itinerario, a Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse (VI), percorrendo la strada regionale n°11 per Padova, lungo la quale, a TORRI DI QUARTESOLO (VI), si attraversa il Ponte di pietra sul Tesina (non inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale). L’opera, attribuita a Palladio, fu progettata intorno al 1569, per restaurare una precedente struttura pericolante, e poi attuata undici anni più tardi da Domenico Groppino. La paternità palladiana è evidente nelle eleganti edicole addossate ai piloni, ispirate al ponte di Augusto a Rimini.
Poco più avanti, lungo la strada regionale in direzione Padova, si arriva a Vancimuglio di GRUMOLO DELLE ABBADESSE (VI): a sinistra si apre il portale di Villa Chiericati (ante 1554), dove per la prima volta Palladio adottò il pronao di un tempio classico in facciata, allo scopo di sottolineare la dignità aristocratica del committente, fratello del fautore dell’omonimo palazzo di città.
Da Vancimuglio è possibile compiere, eventualmente, una digressione per VILLAFRANCA PADOVANA (PD), raggiungibile da Grisignano di Zocco che si trova poco più avanti lungo la strada regionale. Qui, in località Cicogna, sorge la barchessa di Villa Thiene del 1556 (non inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale), unica parte realizzata di un grandioso progetto per Francesco Thiene e i suoi figli.
La terza tappa dell’itinerario è a QUINTO VICENTINO (VI), che da Vancimuglio è raggiungibile deviando alla rotatoria per Lerino e Marola e, successivamente, per Quintarello. Si arriva in paese oltrepassando un ponte sul fiume Tesina, dal quale si scorge il fronte posteriore di Villa Thiene (1542), attuale sede del Municipio di Quinto, che si raggiunge subito dopo. L’edificio è solo una piccola porzione di un grandioso complesso voluto dai fratelli Adriano e Marcantonio Thiene, committenti anche dell’imponente palazzo di città; in entrambi gli interventi è probabile l’iniziale apporto di Giulio Romano.
Da Quinto si avvia la quarta tappa dell’itinerario, arrivando alla frazione di Lisiera di BOLZANO VICENTINO (VI), dove sorge Villa Valmarana Zen (1563), opera rimasta incompiuta, cui è stato in seguito conferito un aspetto concluso non conforme al progetto palladiano; la villa è affiancata dalla cappella di S. Carlo Borromeo, a pianta centrale, attribuita a Vincenzo Scamozzi.
L’itinerario si conclude a Vigardolo, frazione di MONTICELLO CONTE OTTO (VI), che si può raggiungere, dopo aver oltrepassato la statale Postumia, passando dal centro di Bolzano Vicentino. Qui si trova Villa Valmarana Bressan (1542), i cui committenti appartenevano a un ramo collaterale della famiglia che incaricò Palladio per la villa di Lisiera e per il palazzo di Vicenza.
Dalla frazione di Vigardolo si rientra a Vicenza passando per il nucleo centrale di Monticello Conte Otto.