Cenni storici
La Basilica Palladiana è costituita da un nucleo quattrocentesco, frutto della ricomposizione in un unico organismo di edifici pubblici di età medievale, e da un doppio ordine di logge realizzate da Andrea Palladio. Tra il 1449-1451, su progetto di Domenico Veneziano, venne, infatti, portata avanti la ricostruzione del Palazzo della Ragione sede al tempo delle Magistrature pubbliche. Già negli anni Ottanta del XV secolo si pensò a “fasciare” l’edificio con un duplice loggiato, e si avviarono così i lavori su progetto di Tommaso Formenton. Nel 1495-96 venne realizzato ad opera di Pietro Lombardo lo scalone d’accesso al loggiato superiore. Nel 1496 il crollo dell’angolo sud-ovest delle logge diede vita ad un intenso dibattito sulla ricostruzione che coinvolse i più importanti architetti del tempo: Jacopo Sansovino, Sebastiano Serlio, Michele Sanmicheli e Giulio Romano. Solo nel 1546 il Consiglio cittadino diede il proprio assenso alla proposta di Giovanni da Pedemuro e di Andrea Palladio, allora trentottenne, grazie all’intervento del nobile umanista vicentino Giangiorgio Trissino. L’approvazione del progetto nel maggio del 1549 segnò la consacrazione artistica di Palladio. Il progetto dell’architetto comportava la realizzazione di due ordini di logge sovrapposte che circondassero il complesso medievale preesistente. La realizzazione della fabbrica durò per oltre sessant’anni. Nel 1561 non era ancora stato realizzato del tutto l’ordine inferiore (erano però già completate le nove arcate aperte sulla piazza maggiore) e solo dal 1564 si cominciò a edificare l’ordine superiore. Al 1617 si datano gli ultimi pagamenti per l’esecuzione dell’opera relativi al compimento delle logge meridionali su piazza delle Erbe. L’edificio fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 18 marzo 1945 un bombardamento colpì la grande carena lignea di copertura del salone che crollò su sé stessa. Tra il 2007 al 2012 la Basilica è stata oggetto di un complesso ed articolato intervento di restauro architettonico, funzionale ed impiantistico grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona.
La Basilica Palladiana è stata riaperta al pubblico il 5 ottobre 2012.
Il progetto di restauro della Basilica Palladiana è risultato uno dei vincitori dell’edizione 2014 del Premio dell’Unione europea/Europa Nostra per la conservazione del patrimonio culturale, categoria Conservazione. La cerimonia di premiazione si è svolta al Burgtheater di Vienna il 5 maggio 2014.
Il 9 maggio 2014 è riconosciuta Monumento Nazionale.
Descrizione architettonica
Palladio concepisce un doppio ordine di logge. La loro eleganza e solennità seduce lo spettatore attraverso un gioco di luci e di ombre. Questo loggiato è articolato, mediante semicolonne addossate a pilastri, in nove campate sui lati lunghi e cinque su quello minore. Si caratterizza per la ripetizione del motivo della serliana. L’adozione della serliana, composta da un’apertura centrale ad arco e da due vani minori laterali architravati consente, attraverso contenute variazioni della larghezza di quest’ultimi e ferma restando l’ampiezza dell’arco di mezzo, di modulare con una certa elasticità la successione delle campate del loggiato, in modo da adattarle all’irregolarità delle aperture e dei varchi dell’edificio preesistente. La serliana (che Sebastiano Serlio pubblica nel IV Libro del suo trattato, edito a Venezia nel 1537) è in realtà una traduzione in linguaggio classico della polifora gotica, utilizzata per la prima volta da Donato Bramante in Santa Maria del Popolo a Roma e già impiegata in Veneto da Jacopo Sansovino nella Libreria Marciana nel 1537. Tuttavia, il referente diretto dell’idea palladiana per Vicenza si ritrova nell’interno della chiesa del monastero di San Benedetto in Polirone, ristrutturato a partire dal 1540 da Giulio Romano, dove le serliane vengono utilizzate per assorbire le differenze di larghezza delle campate quattrocentesche della vecchia chiesa. Il Palazzo della Ragione veniva così conferito di una nuova monumentalità classica. È Palladio stesso a utilizzare la definizione di “basilica” in omaggio alle strutture dell’antica Roma quale luogo dove si discuteva di politica e si trattavano gli affari. Ciò che colpisce è la perfetta sintesi tra l’intervento cinquecentesco e l’architettura preesistente la quale viene valorizzata da questo intervento palladiano. Si sono conservati diversi disegni autografi che documentano il precisarsi dell’idea progettuale dalla primitiva versione del 1546 alla struttura poi realizzata. Il progetto, grandioso per dimensioni e costi, consacra la fama del Palladio che diviene ufficialmente l’architetto della città di Vicenza. Per ottenere un altro incarico di tale portata dovrà attendere gli anni Sessanta, con il cantiere della chiesa di San Giorgio a Venezia.
Uso attuale
Il monumento fa parte del sistema civico museale, è visitabile a pagamento.
Il salone superiore al piano nobile ospita mostre, convegni, performance artistiche ed eventi.
Al piano terra, trovano spazio botteghe storiche e altre attività commerciali, oltre al Museo del Gioiello.
Nei sotterranei della Basilica palladiana si trova l’area Archeologica di Corte dei Bissari.
Informazioni
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