Cenni Storici
Villa Chiericati sorge lungo la strada statale che conduce a Padova in località Vancimuglio. La paternità della fabbrica è ormai universalmente attribuita ad Andrea Palladio grazie allo studio di disegni autografi del Maestro, conservati in Gran Bretagna. Infatti, fin dal XVIII secolo, l’attribuzione della Villa al celebre architetto fu oggetto di dibattito critico ma, grazie al ritrovamenti di due studi planimetrici autografi risalenti al 1547-1558 somiglianti all’edificio realizzato, non ci sono più dubbi riguardo alla paternità del progetto. La costruzione della villa fu avviata dopo il 1554, per volontà del nobile vicentino Giovanni Chiericati, fratello del Girolamo committente dell’omonimo palazzo a Vicenza. A quella data, infatti, l’estimo registrava nella proprietà di Giovanni a Vancimuglio una precedente costruzione, identica a quella rilevata nell’atto di divisione dei beni tra i fratelli Chiericati del 1546. Nel 1557 il cantiere risultava sicuramente avviato, come si riscontra nell’atto testamentario di Giovanni Chiericati, poi deceduto l’anno successivo, in cui egli invitava gli eredi a perseverare nella costruzione della casa di Vancimuglio. Tuttavia, nella dichiarazione all’estimo del 1564 il figlio Lionello la descriveva ancora allo stato di rustico, “senza solari né finestre”, e appena due anni prima una mappa catastale segnalava nel sito solo la presenza di due fabbricati rurali. Frattanto nel 1574 la proprietà veniva acquistata da Ludovico Porto, per la cui iniziativa la villa veniva completata entro il 1584. Se il progetto è stato realizzato da Andrea Palladio la costruzione della Villa è però stata attribuita a Domenico Groppino, allievo dell’architetto. Il porticato rurale adiacente, risalente al 1768, è opera di Ottavio Bertotti Scamozzi.
Descrizione Strutturale e Decorativa
L’edificio è costituito da un blocco parallelepipedo e si erge sopra un alto zoccolo segnato da una cornice marcapiano. Il fronte principale è animato dall’alto pronao ionico tetrastilo fortemente aggettante, accessibile da uno scalone centrale e aperto nei voltatesta da arcate; sulla trabeazione del pronao si eleva un frontone triangolare sormontato da statue. La prosecuzione dello zoccolo e della cornice sottogronda lungo tutto il perimetro unifica l’involucro dell’edificio. Dal fronte posteriore aggetta lievemente la parte centrale con terminazione a timpano, caratterizzata da un portale assiale fiancheggiato da finestre, in analogia con il gruppo di aperture che animano il pronao del prospetto principale. Attraverso l’ingresso principale si accede a uno stretto vestibolo. Esso, affiancato da due grandi stanze rettangolari con camini e voltato a botte, si apre in un ampio salone centrale coperto da un soffitto a travi. Ai lati della sala principale si dispongono, simmetricamente, due sale quadrate e, a nord, stanze angolari più piccole e vani scala di forma ovale. Tutte le sale laterali sono voltate. Gli spazi interni si distribuiscono su tre livelli: un piano cantina, un piano nobile abitabile ed un sottotetto adibito a granaio. Interessante la soluzione strutturale che contraddistingue il locale centrale delle cantine, coperto da una particolare volta a crociera con vele ribassate che si raccordano su un pilastro cilindrico centrale. A est si innesta sulla villa un lungo fabbricato in parte articolato su due livelli, in parte aperto da archi su pilastri su cui si addossano semicolonne tuscaniche.
Uso Attuale
La Villa è adibita a uso residenziale. Non visitabile.
Informazioni
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